L’EVANGELO DI PAOLO
Ricordati che Gesù
Cristo è risuscitato dai morti, il quale è della progenie di Davide,
secondo il mio evangelo (II Timoteo 2:8).
La parola "Evangelo" è venuta originalmente da una parola che
significa "buona storia", o "buona no-tizia". Più
tardi è stata assunta come "storia di Dio". In particolar modo,
è la buona notizia della salvezza mediante il Signor Gesù Cristo.
Questa buona notizia concerne l'esistenza della salvezza e la condizione per
riceverla. Paolo usava arditamente le parole "mio Vangelo". Poteva
fare questo perché il suo Vangelo era quello di Cristo. L'apostolo dichiarò:
"E invero, fratelli, io vi dichiaro che l'Evangelo da me annunziato non
l'ho ricevuto né l'ho imparato da alcun uomo, ma l'ho ricevuto per rivelazione
di Gesù Cristo". C'è soltanto un vero Evangelo: l'Evangelo
del Signor Gesù Cristo. L'Evangelo predicato da Paolo era quest'unico
vero Evangelo.
Paolo ha ricevuto l'Evangelo per rivelazione 34 D.C., quando è stato salvato. Quattordici anni dopo era chiamato da Dio per andare a Gerusalemme e per conferire con gli altri discepoli. In seguito testimoniò che quelli con cui aveva conferito non avevano aggiunto nulla alla sua conoscenza di Cristo. Questo prova che l'Evangelo che predicava era esattamente uguale a quello che gli altri apostoli predicavano. Tutti predicavano l'Evangelo del Signore Gesù Cristo. E' facile trovare l'Evangelo che Paolo predicava nella Scrittura, l'Evangelo che ha ricevuto per rivelazione, il vero Evangelo di Cristo.
In Efesini 1:13 Paolo disse: "In cui voi pure, dopo aver udito la parola della verità, l'Evangelo della vostra salvezza, in cui avendo creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso". Paolo, scrivendo ai cristiani di Efeso, ricorda loro certe cose che erano accadute quando erano stati salvati. Queste cose erano il risultato del loro ascolto e ubbidienza a quello che chiama "parola di verità", l'Evangelo della loro salvezza. Dio, nella Sua onniscienza divina, vide che era conveniente regi-strare in dettaglio quello che Paolo predicava agli Efesini, ciò che l'apostolo, in seguito, chiamò l'Evangelo della salvezza. Dio fece questo in modo semplice e chiaro di modo che ogni persona matura con una mente imparziale potesse capirlo.
L'Evangelo della
salvezza che Paolo predicava agli Efesini e notato in Atti 19:1-6. Paolo, durante
i suoi viaggi, andò ad Efeso, dove trovò dodici uomini che erano
discepoli di Giovanni Battista. Non erano cristiani nel vero senso della parola.
Ma avevano udito il messaggio di Giovanni, probabilmente mediante certi suoi
discepoli, e erano stati battezzati col "battesimo di Giovanni". Paolo
ha immediatamente scoperto una mancanza nella vita di questi uomini. Quindi
chiese loro: "Riceveste voi lo Spirito Santo quando credeste?" Questa
domanda rivela chiaramente che una persona non riceve necessariamente lo Spirito
Santo quando crede. Certi presumono erroneamente che tutti quelli che credono,
ricevano automaticamente, in virtù della loro credenza, lo Spirito Santo.
Se questo fosse stato vero, la domanda che Paolo rivolse ai dodici uomini se
avevano ricevuto lo Spirito Santo da quando credevano, sarebbe stata assolutamente
retorica. I dodici Efesini prontamente ammettevano che non avevano nemmeno sentito
parlare dello Spirito Santo. Paolo chiese loro immediata-mene: "Di che
battesimo siete dunque stati battezzati?" Egli sapeva che ogni credente,
giustamente battezzato ha la promessa dello Spirito Santo. Poiché loro
non avevano ricevuto quest'esperienza, ha concluso che non erano stati battezzati
in modo corretto. La sua conclusione era giustificata: loro risposero che erano
stati battezzati (soltanto) col battesimo di Giovanni.
"E Paolo disse: Certo Giovanni battezzò del battesimo del ravvedimento".
Con questa affermazione, Paolo confermò la dottrina essenziale del ravvedimento.
Non la amplificò, perché i dodici uomini si erano già ravveduti.
La dottrina del ravvedimento è generalmente ignorata dalla maggioranza
dei predicatori oggi.
Ravvedersi è allontanarsi dal peccato, rivolgersi a Dio, e pregare credendo di ricevere il perdono. Gesù disse: "Se non vi ravvedete, voi tutti similmente perirete". Secondo Paolo, Giovanni aveva anche insegnato al popolo che: "dovevano credere in colui che doveva venire dietro a lui, cioè, Gesù Cristo". Paolo, dunque, approvava l'insegnamento di Giovanni, sulla necessità di "credere a Cristo". Tale fede è una parte integrale dell'Evangelo. "Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù". E' da non perdere di vista il fatto che Paolo, scrivendo, in seguito, agli Efesini, indicava queste cose come l'Evangelo della loro salvezza. Il battesimo in acqua nel nome del Signor Gesù Cristo è, pertanto, una parte essenziale dell'Evangelo. Gli apostoli battezzavano sempre nel nome del Signor Gesù Cristo (Atti 2:38, 8:16, 10:48). Le parole "nel nome di Gesù Cristo" sono una parte della formula battesimale attuale. Non possono essere interpretate come "per l'autorità del" come certi insegnano erroneamente. Se le parole "nel nome di" effettivamente significassero "per l'autorità del", allora queste parole dovrebbero necessariamente avere lo stesso significato in Matteo 28:19, e i candidati al battesimo non dovrebbero essere battezzati in alcun nome.
La storia spiega
chiaramente che le parole: "Padre, Figlio e Spirito Santo" non erano
originariamente usate nella formula battesimale, ma furono introdotte molti
anni dopo. "E dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo
scese su loro, e parlavano in altre lingue e profetizzavano" (Atti 19:6).
Questi uomini avevano creduto, si erano ravveduti e erano stati battezzati nel
nome del Signore Gesù. Paolo, però, non era ancora soddisfatto
della loro con-dizione spirituale: avevano bisogno di essere battezzati con
lo Spirito Santo. Da questo ve-diamo che anche i laici hanno bisogno di ricevere
lo Spirito Santo come i ministri. Non c'è alcun cenno al fatto che questi
dodici uomini erano chiamati al ministero. E' opportuno ricordare che, la prima
do-manda di Paolo fu questa: "Riceveste voi lo Spirito Santo quando credeste?"
Questo dimostra l'estrema importanza di quest'esperienza.
Avete ricevuto lo Spirito Santo? Quando lo Spirito Santo venne su quei discepoli
di Giovanni Battista, essi parlarono in lingue e profetizzarono.
Il termine originario per "lingua" è "glossa" e significa "linguaggio". Per spiegarlo più semplicemente, questi discepoli parlavano in lingue che non avevano mai imparato; e, inoltre, profetizzavano. Non c'è accenno che loro, o Paolo, sapessero cosa dicevano quando parlavano in altre lingue. Molti insegnano che i credenti parlavano in lingue, ai tempi del Nuovo Testamento, per una ragione: per predicare l'Evangelo agli stranieri nella lingua di questi ultimi. Ma in questa occasione non c'erano stra-nieri presenti. Secondo quanto scritto, Paolo era l'unico ascoltatore presente, e lui era già salvato. Il fatto innegabile è che parlavano in lingue come coincidenza che avevano rice-vuto lo Spirito Santo (Atti 2:38, 10:45-46).
Riassumendo tutto: Paolo predicò agli Efesini, in modo diretto o indiretto i seguenti punti:
Credere in Cristo
Il ravvedimento
Battesimo in acqua
nel nome del Signor Gesù
Ricevere lo Spirito
Santo, con l'evidenza di parlare in altre lingue secondo che lo Spirito dà
di esprimersi.
Prese collettivamente, queste sono le cose che Paolo, in seguito, scrivendo agli Efesini, citò come: L'EVANGELO DELLA LORO SALVEZZA. Questo era l'Evangelo di Paolo, l'Evangelo degli apostoli; questo era, ed è l'Evangelo di Cristo. Nel corso di diverse dispensazioni Dio ha richiesto certe cose agli uomini che hanno ricercato la salvezza.
Queste richieste
cambiano soltanto quando mutano le dispensazioni, e mai nel corso di esse. La
dispensazione della chiesa è cominciata nel giorno della Pentecoste;
e continuerà fino a quando Gesù ritornerà e trasporterà
la Sua chiesa. Durante questo periodo, dunque, nessuno può cambiare il
piano di salvezza dell'Evangelo.
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