L’IMPORTANZA DEL BATTESIMO ALLE ACQUE
Quando l'apostolo Paolo arrivò in Efeso, incontrò dodici uomini
che sembravano essere cristiani. Ma, quando scoprì che non avevano ricevuto
lo Spirito Santo, egli chiese loro: "In che dunque siete stati battezzati?".
Con questa domanda sondò la loro esperienza e conoscenza del piano di
Dio. Quando risposero che erano stati battezzati con il battesimo di Giovanni
Battista, immediatamente predicò loro Gesù Cristo e poi li battezzò
con il battesimo cristiano. La domanda che Paolo rivolse ai credenti di Efeso
è ancora oggi pertinente, poiché il battesimo di una persona potrebbe
essere il miglior indice di rilevazione del suo concetto di Dio e del suo livello
di esperienza in Cristo. Il battesimo alle acque è una delle pietre fondamentali
della chiesa (Ebrei 6:1-2) e mette in relazione la struttura dottrinale con
l'esperienza spirituale dei suoi membri (Romani 6:3; Galati 3:27; Colossesi
2:10-13; Tito 3:5; I Pietro 3:21).
La Bibbia non presenta il battesimo alle acque come un’opzione. Gesù
comandò il battesimo nella grande commissione "Andate adunque, e
ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figliolo e
dello Spirito Santo" (Matteo 28:19).
In questo ordine Gesù chiede che la chiesa faccia dei discepoli battezzando
i credenti nel nome di Dio. Il battesimo alle acque, qui e in tutto il Nuovo
Testamento, è associato ad un inizio dell’esperienza cristiana.
Questa commissione del Signore non ci lascia nessuna opzione o alternativa.
Dobbiamo battezzare i credenti o disubbidiamo al piano di salvezza di Dio. I
numerosi riferimenti al battesimo nel libro degli Atti, rivelano che i discepoli
obbedirono diligentemente al mandato di Gesù. Nel libro degli Atti vengono
ricordati almeno nove diversi servizi battesimali, e il battesimo è menzionato
nell'esperienza di conversione degli Ebrei, dei Samaritani e dei Gentili (Atti
2:38-41; 8:12-16; 8:36-39; 9:18; 16:15; 16:33; 18:8; 9:3-5; 22:16).
Ovunque le persone credevano alla predicazione del Vangelo, venivano battezzati.
La testimonianza in Atti perciò stabilisce l'impegno degli Apostoli per
la commissione di Gesù Cristo di fare discepoli per mezzo del battesimo
alle acque. In Atti viene ricordato che essi battezzarono gli Ebrei, i Samaritani,
i Gentili, un Etiope, i Filippesi, i Corinzi e i seguaci di Giovanni Battista.
Nessun credente veniva escluso e non c'è nessuna testimonianza di qualche
credente che abbia rifiutato di essere battezzato. Quando i discepoli predicavano
Gesù Cristo, proclamavano che attraverso il pentimento e il battesimo
alle acque una persona può ricevere il perdono dei peccati e lo Spirito
Santo (Atti 2:38).
Il fondamento scritturale del Vangelo è morte, sepoltura
e resurrezione di Gesù Cristo ( I Corinzi 15:1-4).
Nella nostra rinascita spirituale, dobbiamo identificarci con Cristo in ciascuno
di questi aspetti. Il pentimento e il battesimo alle acque si identificano con
la morte e la sepoltura di Cristo (Romani 6:4). Il battesimo alle acque nel
nome di Gesù Cristo è, pertanto, un modo per identificarci con
Gesù e la Sua opera di redenzione. E' importante notare che, nel Vecchio
Testamento, Dio attribuì un importante ruolo all'acqua nella liberazione
del Suo popolo e in relazione al peccato. Mentre Israele era ancora in Egitto,
l'agnello della Pasqua veniva ucciso, il suo sangue sparso sulle case e la sua
carne mangiata, ma ciò che alla fine separò gli Israeliti dalla
schiavitù d'Egitto fu il loro passaggio del Mar Rosso. Il popolo di Israele
venne "battezzato in Mosè nella nuvola e nel mare" (I Corinti
10:2).
Nel servizio del Tabernacolo, i sacerdoti venivano istruiti a lavarsi alla fonte
d'acqua prima di presentarsi al Signore nel Santuario. Era così importante
lavarsi alla fonte, che i sacerdoti che trascuravano di farlo morivano (Esodo
30:20).
Se Dio non permise a Mosè, il grande profeta del Vecchio Testamento,
di entrare nella terra promessa perché aveva spezzato la tipologia del
Calvario, percuotendo la roccia una seconda volta, nessuno potrebbe aspettarsi
che Dio salvi quelli che infrangono questa parte della struttura del Vangelo
ignorando il battesimo e negando il suo posto nel piano di Dio per salvare l'umanità
perduta.
Alcuni suppongono che Paolo nella sua lettera alla chiesa di
Corinto pensi che il battesimo alle acque sia opzionale, ma questa supposizione
è errata. In relazione alla divisione e al conflitto interno che si imperniano
intorno ai ministeri di Paolo, Pietro e Apollo, l'apostolo afferma di non avever
battezzato nel proprio nome e di aver battezzato solo alcuni di loro. E' evidente
da Atti 18:8 che tutti i credenti di Corinto erano stati battezzati. Apparentemente
Paolo battezzava i leaders e questi a loro volta battezzavano altri.
Abbiamo bisogno di dare un'occhiata a due avvenimenti nel ministero di Paolo
per determinare il suo impegno nel battesimo alle acque. A notte inoltrata,
dopo mezzanotte, Paolo e Sila pregavano e cantavano lodi a dispetto delle loro
catene e del buio nella prigione. Prima, erano stati percossi sotto ordine delle
autorità della città, che poi li avevano imprigionati. Ma mentre
essi cantavano, avvenne un miracolo: un terremoto scosse la prigione, le porte
si aprirono e le catene caddero. Essi testimoniarono al carceriere che udì
e credette al Vangelo di Gesù Cristo. Alcuni chiudono la storia in questo
punto perché non vogliono ammettere come il carceriere espresse la sua
fede. Paolo e Sila gli parlarono del piano di salvezza di Dio, e subito dopo
la confessione di fede in Gesù del carceriere, ignorando le loro sofferenze
e mettendo da parte il bisogno di riposo, non aspettarono il mattino dopo per
battezzare questo carceriere di Filippi e quelli di casa sua (Atti 16:25-34).
Il secondo avvenimento accadde ad Efeso, dove Paolo sentì
che il battesimo cristiano era così necessario che battezzò dodici
seguaci di Giovanni Battista (Atti 19:1-5). In questo passo Paolo unì
la fede cristiana con il battesimo nel nome di Gesù Cristo e con il ricevere
lo Spirito Santo.
L'insegnamento di Paolo sul battesimo rivela il suo ruolo centrale nell'esperienza
della salvezza (Romani 6:1-4;Galati 3:27;Colossesi 2:12;Tito 3:5). Galati 3:27
è un esempio della sua opinione che il battesimo è essenziale
per la salvezza: "Conciossiaché voi tutti, che siete stati battezzati
in Cristo, abbiate vestito Cristo". Non dobbiamo pensare, comunque, che
il battesimo alle acque sia sinonimo di salvezza. Una persona potrebbe essere
battezzata, ma ancora perduta (Atti 8:13-23).
Ma una persona non dovrebbe nemmeno pensare di poter essere salvata senza obbedire
al comandamento del battesimo. E' presuntuoso rigettare il comandamento di Dio
riguardo al battesimo, specialmente per chi pretende di essere un credente del
Vangelo. Nel Nuovo Testamento, Gesù disse a Nicodemo: "Se alcuno
non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di
Dio" (Giovanni 3:5). Se "nato d'acqua" si riferisce al battesimo,
non c'è dubbio sulla sua necessità. Ma alcuni cercano di evitare
la necessità del battesimo interpretando "nato d'acqua" come
"nato dalla Parola". La Parola è importante nell'esperienza
della salvezza, perché è la fonte della nostra fede (Romani 10:17).
Tuttavia, per nascere secondo la Parola, una persona deve credere e obbedire
alla Parola.
Poiché la Parola ci indica la croce, il pentimento, il battesimo alle
acque e il ricevere lo Spirito Santo, l'unico modo per nascere secondo la Parola
è di credere, pentirsi, essere battezzati e ricevere lo Spirito Santo.
E' importante notare che gli apostoli interpretarono l'insegnamento
di Gesù di nascere di nuovo come il battesimo alle acque e il ricevere
lo Spirito Santo (Atti 2:38; 8:16; 10:44-48; 19:1-6).
Dobbiamo osservare che la Bibbia parla di battesimo “per la remissione
dei peccati” (Marco 1:4;Luca 3:3;Atti 2:38).
Sulla croce Gesù sparse il Suo sangue per la remissione dei peccati (Matteo
26:28; Ebrei 9:22), e dopo diede ai Suoi discepoli l'autorità di rimettere
i peccati (Giovanni 20:23).
Il sacrificio di Gesù è l'unico mezzo di remissione dei peccati;
Egli è morto una sola volta, e non c'è nessun'altra offerta per
i peccati. Oggi non dobbiamo più offrire dei sacrifici all'altare, ma
Dio ci ha dato un modo per ricevere remissione dei peccati (Ebrei 10:18). Questo
modo è il battesimo alle acque nel nome di Gesù Cristo (Luca 24:47;
Atti 2:38; 22:16).
Fede, pentimento, il nome di Gesù nel battesimo alle acque e l’effusione
dello Spirito Santo, confluiscono a cancellare i nostri peccati, a santificare
la nostra natura peccaminosa ed a giustificarci dinanzi a un Dio Santo (I Corinti
6:11; Romani 6:1-7; Efesi 5:26-27; Romani 15:16; Luca 24:47).
Noi riceviamo remissione dei peccati per il Suo nome (Atti 10:43; Luca 24:47),
che è invocato nella formula del battesimo. Anania disse a Paolo: “Levati,
e sii battezzato, e lavato dei tuoi peccati, invocando il nome del Signore”
(Atti 22:16). Nel momento del battesimo, “il sangue e l'acqua” sono
concordi (I Giovanni 5:8). Non è il sangue senza l'acqua o l'acqua senza
il sangue, ma il sangue e l'acqua. Noi ci pentiamo e ci battezziamo nel nome
di Gesù Cristo per ricevere remissione dei peccati, credendo per fede
che Egli sparse il Suo sangue per rimettere i peccati.
Non importa se l'acqua sia salata o dolce, torbida o limpida, calma o corrente,
in uno stagno, in un lago o in un fiume. Ma ciò che importa è
la fede della persona, il suo pentimento e il nome di Gesù Cristo. Inoltre,
il nome di Gesù è essenziale poiché solo tramite questo
nome una persona può sperimentare la salvezza, includendo la remissione
dei peccati (Giovanni 20:31;Atti 4:12;10:43;Luca 24:47).
LA FORMULA BIBLICA
Il grande mandato come riportato in Matteo 28:19 afferma che il battesimo deve
essere amministrato “nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito
Santo”. Dobbiamo notare che la parola “nome” è singolare
e che il nome non viene dato in questo passo. Padre, Figlio e Spirito Santo
non sono nomi propri ma titoli di rapporto. Se Figlio fosse stato il nome di
colui che nacque da Maria, perché le fu chiesto di chiamarLo Gesù?
(Matteo 1:21). Mentre è vero che quando ci riferiamo al Figlio di Dio
sappiamo di chi stiamo parlando, è anche vero che il Suo nome è
Gesù e non "Figlio di Dio". Inoltre, Gesù mostrò
che il Suo nome era collegato al Padre e allo Spirito Santo, poiché Egli
disse che veniva nel nome di Suo Padre e che lo Spirito Santo sarebbe venuto
nel Suo nome (Giovanni 5:43;14:26).
Ogni riferimento alla formula battesimale nel libro degli Atti e nelle Epistole
indica esplicitamente che, nella formula del battesimo, veniva usato il nome
di Gesù e non i titoli Padre, Figlio e Spirito Santo (Atti 2:38; 8:16;
10:48; 19:5; 22:16; Romani 6:1-4; Galati 3:37; Colossesi 2:14).
E' evidente che gli apostoli non ripetevano i titoli di Padre, Figlio e Spirito
Santo nella missione ma interpretarono le istruzioni di Gesù come battesimo
nel nome di Gesù Cristo o Signor Gesù. Essi non avevano bisogno
di una confessione di fede di Dio come tre persone distinte eterne, ma volevano
una confessione di fede in Gesù come Figlio di Dio, Cristo e Signore
(Atti 8:12,35-38; 10:43-48; 16:30-33; 19:5; 22:16).
L'uso della formula trinitaria cominciò dopo l'era apostolica, probabilmente
in associazione allo sviluppo della dottrina della Trinità. E' ironico
che molti trinitari trovano il loro supporto dottrinale più forte in
una formula che non veniva usata dagli apostoli. Benché i trinitari non
hanno alcun esempio biblico per sostenere la loro interpretazione trinitaria
di Matteo 28:19, la formula trinitaria è così importante per la
loro dottrina che si oppongono a chi usa la formula apostolica. Apparentemente
essi considerano la formula del Nome di Gesù come una seria minaccia
per la credenza che Dio esiste eternamente come tre persone distinte.
La teologia dell'Unità non vede un contrasto tra Matteo 28:19 e i molti esempi e riferimenti al battesimo alle acque nel nome di Gesù Cristo o Signor Gesù che si trovano nel libro degli Atti e nelle Epistole. Anzi, vede Padre, Figlio e Spirito Santo come i modi in cui Dio rivelò Sé stesso a noi in redenzione e rigenerazione. Riconosce che Gesù utilizzò la parola singolare “nome” per indicare che vi è un solo nome che salva per i tre titoli di Padre, Figlio e Spirito Santo; che un solo nome era stato chiaramente inteso dai discepoli e cioè, Gesù (Atti 4:12) , poiché senza una sola eccezione il solo nome che essi utilizzarono nel battesimo era Gesù, e lo usarono con Signore o Cristo (Atti 2:38; 8:16; 10:48; 19:5; 22:16) . Il nome di Gesù è importante nell'esperienza della salvezza, perché è il solo nome “sotto il cielo che sia dato agli uomini, per lo quale ci convenga essere salvati” (Atti 4:12). Mentre non c'è nessun cenno o indizio nel libro degli Atti che i titoli di Padre, Figlio e Spirito Santo vengano usati nel battesimo alle acque, c'è abbondante dimostrazione per sostenere la formula del battesimo nel nome di Gesù Cristo o Signor Gesù. Osserviamo cinque esempi di testimonianze:
1. “Ravvedetevi,
e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, in remissione
dei peccati; e voi riceverete il dono dello Spirito Santo” (Atti 2:38).
2. “Ma solamente erano stati
battezzati nel nome del Signor Gesù” (Atti 8:16).
3. "Ed egli comandò
che fossero battezzati nel nome del Signor Gesù" (Atti 10:48). Versioni
moderne come quella della NIV (New International Version) leggono "Signor
Gesù" o "Gesù Cristo"
4. “E udito questo, furono
battezzati nel nome del Signor Gesù” (Atti 19:5).
5. “Levati, e sii battezzato,
e lavato dei tuoi peccati invocando il nome del Signore” (Atti 22:16).
Quest’ultimo verso rivela che il nome di Gesù veniva invocato nel
battesimo, proprio come i discepoli adempirono il comandamento di Gesù
di guarire i malati e cacciare i demoni nel Suo nome invocando veramente il
nome di Gesù (Atti 3:6; Atti 16:18). Essi adempirono il comandamento
di Gesù di battezzare nel nome invocando il nome di Gesù nel battesimo
alle acque.
Perché la formula usata nel battesimo è importante? Ripetendo i titoli di Padre, Figlio e Spirito Santo, i credenti trinitari affermano la dottrina della Trinità, che Dio esiste eternamente in tre persone distinte. Per i credenti unitari, il battesimo nel nome di Gesù segue l'esempio degli apostoli, afferma la loro fede che Dio è uno, che si incarnò nel Suo Figlio Gesù Cristo, e che ora abita in noi per il Suo Spirito. Il battesimo nel nome di Gesù Cristo esprime fede nell'Incarnazione, nell'autentica vita umana di Gesù, nella morte del Figlio di Dio sulla croce per i nostri peccati e nella remissione dei peccati per mezzo del nome di Gesù. Nessuna prova è necessaria se non la Bibbia per convincere un credente che deve essere battezzato nel nome di Gesù Cristo. Non abbiamo bisogno di documenti secolari per accettare e seguire questa formula, ma per una conferma facciamo riferimento a poche fonti storiche che affermano che il battesimo nella chiesa primitiva era nel nome di Gesù Cristo e che la formula trinitaria non era conosciuta tra i Cristiani se non dopo l'era apostolica. Le citazioni seguenti vengono da opere rispettabili, dotte, riguardanti il battesimo alle acque: la testimonianza di Atti 2:38 e 10:48 (Atti 8:16; 19:5) sostenute da Galati 3:27 e Romani 6:3, lasciano intendere che il battesimo fra i primi cristiani veniva eseguito, non nel nome dei tre-uniti, ma "nel nome di Gesù Cristo" o "nel nome del Signor Gesù" (Il Dizionario dell'Interprete della Bibbia [Nashville: Abington Press, 1962] 1:351); a differenza della pratica liturgica post-apostolica e poi cristiana, che è indicata dalla formula trinitaria di Matteo 28:19, la chiesa primitiva battezzava "nel nome di Gesù" o "Gesù Cristo" o "del Signor Gesù" (I Corinti 1:13-15;Atti 8:16;19:5). (Dizionario della Bibbia, edit. James Hastings [New York: Charles Scribner's Sons, 1963], 88); la prima formula conosciuta è "nel nome del Signor Gesù" o frasi simili; questo lo si trova negli Atti, e forse veniva ancora usata da Hermas, ma nel tempo di Giustino Martire la formula trina divenne generale. E' possibile che la formula più vecchia sopravvisse in "comunità isolate, ma non c'è una prova contemporanea determinante" (Enciclopedia di Religione Etica, ed. James Hastings [New York: Charles Scribner's Sons, 1951], 2:389).
Nel battesimo, la nostra fede in Cristo, il nostro pentimento per i peccati e il nome di Gesù, vengono insieme in un momento santo "per lo lavacro della rigenerazione e per lo rinnovamento dello Spirito Santo" per mezzo dei quali diventiamo immacolati, senza crespa, una sposa gloriosa per il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (Tito 3:5; I Corinti 6:9-11; Efesi 5:26-27).
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